Pensieri di Volontario temporaneo conquistato da CRI

Da dove sinceramente è cominciato tutto? Da un post su un social network; diceva: “Guidare per la Croce Rossa, così si diventa volontario temporaneo“.

Amo stare al volante, guido proprio di lavoro, c’era qualcosa che mi diceva che io quell’articolo dovevo leggerlo… Mi sono iscritto a tutti i form, ho frequentato i video online (e li ho guardati più volte prima di concludere perché non potevo fallire) e poi ho svolto il test per diventare un volontario temporaneo. Non sapevo ancora l’esito, ma in quel momento ero combattuto da due emozioni: euforia e perplessità. L’euforia si generava dal pensiero di poter essere al volante di un mezzo CRI e tramite la mia mansione lavorativa risultare utile in qualche modo, come diceva l’articolo; la perplessità si basava sul perché avrebbero dovuto mettere al volante di un mezzo “speciale” degli sconosciuti.

L’esito è positivo, 24 ore ed ero già attivato per il primo servizio “Spesa Sospesa”, non ero nella pelle per vedere cosa sarei andato a svolgere. L’appuntamento è alle 10:30, alle 10:00 spaccate sono lì, sono solo al momento, io e le ambulanze parcheggiate in pole position per le emergenze; mi sento di essere tornato indietro a quando indossavo l’uniforme scout, uscivo di casa e avevo un po’ di ansia per quello che sarei andato a fare e se ne sarei stato all’altezza. Mi sono buttato nel vuoto come al mio solito, volevo provare nuove cose, e si sa che solo chi tenta e si butta può scoprire svolte nella vita.

Una volta indossati guanti, mascherina e la pettorina CRI, siamo sul furgone già in viaggio verso i supermercati per ritirare la spesa e in quei momenti, di tutte le cose che avevo letto e mi aspettavo, non ve ne era una che mi riaffiorava, non avevo più l’idea di dover guidare, ma ero euforico di indossare quella pettorina, seduto di fianco a scatoloni ancora vuoti in attesa di ospitare carrelli e carrelli di spesa.

I prodotti sono in sede, li abbiamo già messi in inventario su un foglio di carta e la mia giornata è giunta al termine. Errato! Di fianco a me ad aiutare c’è un altro temporaneo e su nostra decisione vogliamo rimanere a continuare ulteriori lavori.

Perché allora non sei tornato a casa, vi chiederete, dato che non rientrava nelle tue aspettative? Non so spiegarlo, ma volevo aiutare come facevo quando ero scout, volevo che il mio aiuto risultasse proficuo e volevo metterci tutto ciò che ero in grado di poter fare. Sono quasi le 17:30 e con i Volontari CRI abbiamo terminato e caricato sul furgone tutti i pacchi con i prodotti richiesti dalle famiglie che ne hanno bisogno, anche quelli che arrivano al momento. Torno a casa con il sorriso.

Dopo aver dato disponibilità per altre date, due giorni e sono nuovamente in servizio, questa volta a rivedere l’inventario e controllare se ci sono dati sbagliati. Faccio conoscenza col mio nuovo amico A. e dopo un pomeriggio in piena energia e tra una risata e l’altra abbiamo risistemato i dati; nel mentre ho conosciuto la vita di questa persona: figli, lavoro e quando ha cominciato il suo volontariato e mi tratta come fossi suo figlio; mi sento quasi a casa. Il servizio di quel giorno termina così:

A.: “Allora ti aspetto ai corsi per diventare volontario eh!“
Io: “Ma se siete tutti gruppo sanguigno **, io sono gruppo AB+, non c’entro niente“, nel mentre rido.
A. si stacca la pecetta con il gruppo sanguigno e mi risponde: “Ora come la mettiamo?“, ride anche lui.

Mi sono sentito definitivamente a casa!

L’idea di iscrivermi al prossimo corso cominciava sempre più a girarmi per la testa, e ogni volta che c’era un servizio ero il primo a dare disponibilità.

Sono passati 4 servizi con persone sempre diverse, mi sono trovavo sempre bene, nonostante la paura di questo COVID-19 che regna tra tutti noi, il tempo vola mentre siamo all’opera, ho conosciuto la vita di tutti loro, siamo diventati amici e tutti mi ripetevano: “Ma quando ci sono i corsi, perché non ti iscrivi che persone come te servono nella nostra squadra?“

Oramai mi gira di continuo per la testa, fisso spesso il volantino del Comitato che ho sulla scrivania e sono impaziente che questi corsi comincino.

Questo mio pensiero lo dedico a chi mi ha permesso di essere al loro fianco ad aiutare, a persone speciali con cuori realmente d’oro che già chiamo Amici avendoli conosciuti anche per poche ore, solo perché mi hanno accolto con un semplice sorriso stampato sul viso. Un grazie infinito ad Angelo, Stefano, Nicola, Alessandra, Eveline, Gianfranco, Francesca, Cinzia e a molti altri.

Ci rivedremo presto e un grazie di essere nelle prime linee per aiutare i nostri paesi dei Castelli Romani.

Giacomo, un Volontario Temporaneo del Comitato dei Comuni dell’Appia